Anche le atlete e gli atleti dei Giochi paralimpici hanno potuto beneficiare del laboratorio termico della SUFSM
Il progetto «Beat the heat Tokyo» per acclimatarsi alle particolari condizioni della capitale giapponese non è stato impiegato unicamente per i Giochi olimpici. Anche le atlete e gli atleti che hanno partecipato alle Paralimpiadi (dal 25.08 al 5.9) si sono recati al laboratorio di Grenchen creato nel 2017 dalla sezione Psicologia dello sport Resistenza della Scuola universitaria federale dello sport di Macolin (SUFSM) e diretto da Severin Trösch.
A beneficiarne sono stati in particolare le atlete e gli alteti paralimpici della handbike che a Tokyo disputano la cronometro individuale e la corsa in linea. Fra questi figura anche Heinz Frei che alla veneranda età di 63 anni ha vinto la medaglia d'argento nella corsa in linea, dopo aver ottenuto un diploma olimpico nella cronometro classificandosi al settimo posto. L'atleta paralimpico ha usufruito del laboratorio del velodromo di Grenchen una settimana in febbraio e una in agosto. Il programma prevedeva sessioni di allenamento da 60-90 minuti sul rullo nelle aree di «resistenza di base (GA) 1 e 2».
Anche Sandra Stöckli (8° posto nella cronometro e 9° nella corsa in linea), Sandra Graf (11esima in entrambe le prove), la futura recluta dello sport di punta Fabian Recher (7° rango nella corsa in linea / rottura della catena nella cronometro) e Tobias Fankhauser (4° nella corsa in linea / ritiro nella cronometro) hanno svolto fino a dieci unità di allenamento ciascuno nel laboratorio.
Ufficio federale dello sport UFSPO
Hauptstrasse 247
2532 Macolin

