Un prato fiorito al posto dello stadio
L’UFSPO vuole promuovere la biodiversità sulle proprie aree come auspicato nella strategia di sostenibilità del DDPS. Non solo le sportive e gli sportivi, ma anche uccelli, insetti e ricci dovrebbero sentirsi a loro agio.
19.07.2023 | COM BASPO, Rebekka Balzarini; Fotos: Charlène Mamie

Un centro sportivo deve apparire come tale, anche fuori dallo stadio. Per anni Macolin ha coltivato questo principio, come ci racconta Remo Fischer, responsabile del settore Impianti sportivi/Officina durante una passeggiata alla Lärchenplatz.
«Quando ho iniziato a lavorare all’UFSPO nel 2014 esisteva un solo approccio, ovvero siamo un centro sportivo e vogliamo dare risalto a quest’immagine. E quindi abbiamo sempre tenuto piuttosto piatti e tosati i terreni come quelli attorno alla Swiss Olympic House, se possibile persino senza fiori. Uscendo dalla funicolare si deve subito avere l’impressione di metter piede in uno stadio sportivo.»
Il Piano d’azione del DDPS per la biodiversità ha totalmente stravolto questo principio istituendo una nuova regola: la promozione dello sport e la biodiversità non possono più escludersi a vicenda, ma devono coesistere.
Se non sul campo da calcio, i fiori selvatici dovrebbero almeno poter crescere ai bordi. Perciò l'Ufficio federale delle costruzioni e della logistica (UFCL) e il Servizio di giardinaggio della Confederazione hanno incaricato lo studio «Naturschutzlösungen Wolfgang Bischoff» di sviluppare un concetto di biodiversità per l'UFSPO e di formulare misure a breve, medio e lungo termine per promuovere la biodiversità nelle sue aree.
Più legno, più fiori, più piccoli animali
Un primo assaggio di come la nuova strategia influenzerà l’aspetto dell’UFSPO lo offre una passeggiata nei pressi della Lärchenplatz. Già da due anni, il campo sportivo è curato con fertilizzanti organici come auspicato nelle nuove direttive, l'erba tra gli alberi vicino allo stadio arriva quasi alle ginocchia e fiori di tutti i tipi danno bel tocco di colore. I rami e il legno morto nell'area boschiva non vengono più raccolti, ma lasciati possibilmente a terra.
Indicando un grande albero già molto in là con gli anni, Fischer puntualizza che «sta morendo e anni fa lo avremmo sicuramente abbattuto. Ora però lo lasciamo così com’è perché è un habitat prezioso per il picchio e gli insetti».
Riguardo agli uccelli invece non tutto è lasciato al caso. Su alcuni alberi sono montate delle cassette nido che presto forniranno un rifugio per nidificare a diverse specie. Un compito, spiega Remo Fischer, che richiede una profonda conoscenza della materia.
Le singole cassette nido non sono tutte uguali e vengono aperte in periodi diversi dell'anno in modo che vi trovino dimora le specie di uccelli desiderate. «Fortunatamente nel nostro team abbiamo Wilhelm Aschwanden, un appassionato di ornitologia che conosce molto bene questo campo», spiega.
A quanto pare, tutto il team del settore Officina/Impianti all’aperto condivide l'obiettivo di promuovere la biodiversità negli spazi dell’UFSPO, anche se non è ancora chiaro in quale misura questo nuovo approccio inciderà effettivamente sul lavoro quotidiano del gruppo. «Finora abbiamo lavorato soprattutto sulla carta e quindi è abbastanza difficile valutare le conseguenze per il nostro lavoro», spiega Fischer.
La nuova strategia prevede di tosare solo otto volte all'anno invece di 16, come fatto finora, le aree verdi accanto ai campi sportivi. A prima vista quindi, ci sarà meno da fare, ma è solo una supposizione.
«Quando arriverà il momento, vedremo quanto sarà alta l'erba e cosa significa effettivamente. Se la primavera e l’estate sono umide, l'erba cresce enormemente. Chi ha un giardino sa che dovrà tagliare l’erba più spesso».
Senza contare che alcune macchine usate finora non potranno più essere utilizzate o utilizzate solo parzialmente nei terreni laterali come la Lärchenplatz, perché ad esempio tagliano l'erba troppo corta e rischiano di distruggere l'habitat appena creato per gli organismi del suolo.
Ma allora, l’attività sportify nella pausa pranzo includerà presto la fienagione e il taglio dell’erba con la falce? «Non abbiamo ancora delle idee concrete a tal proposito, ma perché no?», commenta Fischer sorridendo ironicamente.
Informare con misure concrete
Questa nuova strategia avrà delle ripercussioni anche per gli agricoltori che affittano e coltivano dei fondi sul sito dell’UFSPO. In autunno è previsto un incontro con loro per scambiare informazioni sulle misure previste dalla Confederazione e capire di cosa si deve tener conto nell’ottica delle aziende agricole.
Infatti, spiega Fischer, la Confederazione non ha necessariamente le stesse esigenze e gli stessi obiettivi degli agricoltori che devono gestire la loro azienda secondo criteri economici.
«Ma alla fine, queste discussioni sono sempre stimolanti e fruttuose perché tutti condividono il principio della promozione della biodiversità e della gestione più sostenibile del suolo.»
Fischer non nasconde però che conta anche sulla comprensione degli ospiti che vengono a Macolin: «Dobbiamo convincere le persone e dimostrare che abbiamo deciso consapevolmente di gestire i nostri spazi verdi in modo sostenibile e in conformità con gli obiettivi di sostenibilità della Confederazione. Non vogliamo che pensino che Macolin non è più un luogo curato e ben tenuto come prima.»
Secondo Fischer si potrebbero installare dei pannelli informativi o dei piccoli cartelli con un codice QR per attirare l'attenzione sul piano d'azione per la biodiversità.
Un’opportunità, afferma, non solo per i visitatori, ma anche per il personale che potrebbe riscoprire l’UFSPO con occhi nuovi.
Piano d’azione biodiversità DDPS
Il DDPS è consapevole della sua responsabilità come importante figura della tutela dell’ambiente e, grazie ai numerosi terreni che gestisce, ha l'opportunità di intensificare il suo importante contributo alla biodiversità in Svizzera. Nel piano d'azione, il DDPS dichiara i propri obiettivi fino al 2027 tenendo conto dell’agenda del piano d’azione della Confederazione «Biodiversità Svizzera». Per l’UFSPO, ciò significa che nei siti di Macolin e Tenero deve essere promossa questa importante molteplicità di specie e organismi.
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