La scienza a favore del calcio
La Scuola universitaria federale dello sport di Macolin SUFSM e l'Associazione Svizzera di Football (ASF) hanno un obiettivo comune: far progredire il calcio in Svizzera. A tal fine la collaborazione è particolarmente intensa nell'ambito delle giovani leve e del calcio femminile.
Peter Knäbel, presidente dell'ASF dal 1° agosto, conosce molto bene Macolin poiché già in qualità di direttore tecnico dell'ASF era spesso ospite delle nostre strutture. Non aveva però ancora visitato il nuovo edificio Lärchenplatz, dove le Scienze dello sport e lo Swiss Olympic Medical Center si sono trasferiti da circa due anni.
L'occasione si è presentata a metà ottobre quando, insieme al segretario generale dell'ASF Robert Breiter, ha finalmente potuto scoprire la nuova costruzione. La giornata è stata ricca di momenti di scambio molto interessanti e stimolanti con le collaboratrici e i collaboratori delle scienze dello sport nonché con il team della fisioterapia, seguiti da un incontro nel pomeriggio con la direttrice dell'UFSPO Sandra Felix.
«L’interazione tra teoria e pratica è sempre stata molto importante per noi», spiega Peter Knäbel. «Quando all’interno dell'ASF emergono tematiche che meritano un approfondimento dal punto di vista scientifico, ci rivolgiamo volentieri alla SUFSM».
La formazione, la ricerca e le scienze rappresentano una preziosa risorsa per la Svizzera e l'ASF ne beneficia volentieri, afferma Peter Knäbel: «Le trasferte sono brevi, la collaborazione tra le persone è ben rodata e si è sempre alla ricerca dello standard di riferimento o del nuovo campo di ricerca. L'innovazione e l'elasticità rappresentano un fattore decisivo per l'ASF nel quadro della concorrenza con le migliori federazioni calcistiche. In questo modo è possibile acquisire un piccolo, ma forse decisivo, vantaggio nei confronti dei grandi attori del calcio mondiale.
Riuscire a conservare a lungo un vantaggio è tuttavia diventato molto difficile. In occasione dei campionati mondiali ed europei, le Nazioni partecipanti si osservano molto attentamente per capire in quali ambiti hanno investito le altre squadre e, naturalmente, per cercare di copiare eventuali modelli di successo. «Si può godere di un vantaggio per un breve periodo, ma prima o poi tutti ne vengono a conoscenza», spiega Peter Knäbel con un sorrisetto.
Giovani leve e calcio femminile
La collaborazione tra l'ASF e la SUFSM è particolarmente intensa nell'ambito delle giovani leve. Le giovani calciatrici e i giovani calciatori si sottopongono ai test di prestazione e di medicina sportiva a Macolin, mentre la nazionale femminile di calcio svolge presso il CSM la preparazione a tornei importanti come, ad esempio, gli WEURO 25.
Visto e considerato che le atlete e gli atleti non necessitano unicamente di gambe forti e una tecnica solida, ma anche di una buona preparazione mentale, la SUFSM si distingue pure per il contributo che fornisce in questo ambito.
Ad esempio, grazie al lavoro di ricerca e di consulenza condotto dai suoi specialisti in psicologia dello sport per aiutare le giovani sportive e i giovani sportivi a gestire la pressione. Anche il sostegno psicologico dopo un infortunio fa parte dei campi di attività della scuola universitaria. In occasione della visita a Macolin, Peter Knäbel ha sottolineato che l'ASF in futuro potrebbe investire ancora di più nell'aspetto mentale dei propri talenti. Sarebbe interessante infatti scoprire se oltre all'età biologica anche lo stato dello sviluppo della personalità dei bambini e dei giovani possa essere preso in considerazione nella selezione.
A tal fine la SUFSM ha già pronto un progetto di ricerca: si tratta di «Mind to win», che ha l'obiettivo di analizzare – analogamente al progetto ormai concluso «Power to win» – quali capacità mentali potrebbero aiutare le giovani sportive e i giovani sportivi e come allenarle in modo mirato.





